Le piante normalmente vengono allevate in piena terra ma, nel caso in cui non si disponga di un piccolo appezzamento da adibire a orto o giardino, possono essere trapiantate e cresciute in vaso posizionato in una veranda, balcone o terrazzino.
Per il benessere della pianta in vaso hanno molta importanza le dimensioni del vaso. La scelta e la misura del vaso da utilizzare deve tenere conto del grado di accrescimento della pianta e della natura del suo apparato radicale (profondo o superficiale, allargato o fittonante). Da evitare l'utilizzo di vasi troppo grandi rispetto a quelli precedenti, perchè così facendo si rischia di far morire la pianta per asfissia radicale, infatti è consigliato sempre l'utilizzo di vasi più grandi di 2-3 cm (esempio: se la pianta si trova in un vaso di diametro 14 si deve rinvasare al massimo in un vaso di diametro 16). Il momento migliore per effettuare il rinvaso è non appena le radici sottostanti hanno completamente riempito tutto il substrato. Quando lo spazio all’interno del vaso è stato completamente occupato dalle radici si noterà un rallentamento della crescita fino all’arresto dello sviluppo e conseguente sofferenza della pianta; questo accade perché il vegetale non ha più terreno a disposizione da cui trarre nutrimento: la funzione del rinvaso infatti, è proprio quella di dare alla pianta il terreno che le manca.
Scegliere un vaso che permetta di sgrondare bene l’acqua (presenza fori di uscita nella parte sottostante) sta alla base di ogni coltivazione. Anche il materiale costituente il vaso riveste notevole importanza:
• Terracotta
• Plastica
VASO TERRACOTTA
• Il terriccio perde acqua per evaporazione sia dalla superficie che attraverso le pareti con riduzione dei ristagni idrici e minore incidenza di malattie al colletto e alle radici.
• Ha la caratteristica di dissipare il calore poiché l’acqua di evaporazione passando più facilmente dallo stato liquido a quello gassoso assorbe calore raffrescando il substrato; per contro, la parete permeabile allontana i sali presenti nell’acqua di evaporazione impoverendo il mezzo di coltura e causando un antiestetico accumulo di Sali sulle pareti esterne al quale si accompagna la proliferazione di alghe.
• Ha un peso più elevato e, di conseguenza, minore maneggevolezza.
VASO PLASTICA
• Il terriccio perde acqua per evaporazione solo dalla superficie, per cui è bene utilizzare un substrato più grossolano che sgrondi meglio l’acqua in eccesso.
• Nel periodo estivo, per i ridotti scambi gassosi con l’esterno, tende ad innalzare la temperatura dei substrati provocando uno stress alle piante che crescono più lentamente.
• Anche il colore del vaso in plastica gioca un ruolo importante nella crescita della pianta: vasi bianchi si surriscaldano meno ma, poiché parzialmente opachi nei confronti della luce, limitano l’accrescimento delle radici verso il margine esterno. I vasi neri sono opachi alla luce ma si riscaldano di più; una via di mezzo sono i vasi marroni o quelli colorati (anche di bianco) con le pareti interne nere che si scaldano meno facilitando la crescita delle radici come se fossero totalmente opachi alla luce.
Pulizia e sterilizzazione
La plastica non è porosa ed è quindi possibile sterilizzarla con detergenti aggressivi (sali quaternari di ammonio o acqua e candeggina) che poi vengono eliminati completamente con il risciacquo.
• Il coccio, invece, assorbe i detergenti e rende difficile un risciacquo efficace; si sterilizza con acqua bollente.
SCELTA DEL SUBSTRATO
• Il substrato va scelto in base alle dimensioni del vaso: più questo è grande più grossolano può essere il mezzo di allevamento.
• Il terriccio può essere utilizzato tal quale o miscelato eventualmente ad una percentuale del 30-50% di classica terra.
• Per sgrondare meglio l’acqua in eccesso si può sistemare sul fondo del vaso del ghiaino o la più leggera argilla espansa per un’altezza pari al 15-20% del vaso.
• È buona norma non riempire fino all’orlo il vaso con il substrato perché durante l’irrigazione si rischia di perdere parte dell’acqua per ruscellamento fuori dal vaso.
TRAPIANTO
Prima del trapianto bagnare le piantine nel contenitore o nella vaschetta in modo da umettare bene la zolletta;
• si consiglia di trapiantare una sola specie per vaso;
• praticare i fori dove inserire le piantine e inserivi il pane di terra che avvolge le radici sotterandolo fino al colletto (parte del fusticino che sovrasta le radici);
• Dopo il trapianto irrigare per agevolare l’attecchimento della piantina nel nuovo substrato;
RINVASO:
Dopo aver scelto il vaso e il terriccio da utilizzare, bisogna armarsi di zappetta, argilla espansa, corteccia e un pò di buona volontà per effettuare il rinvaso con delle facili operazioni:
- Prendete il vaso vuoto e riempite il 15-20 % del fondo con ghiaino o argilla espansa
- Riempite con un pò di terriccio lo strato creato in precedenza.
- Tirate fuori la pianta dal vaso, se si hanno difficoltà pressate con le mani il vaso e tagliate le radici che vi fuoriescono.
- Adagiate la pianta al centro del nuovo vaso e riempite con il resto del terriccio le parti vuote, se volete potete utilizzare una zappetta o farlo a mani nude. Pressate bene il substrato in modo da mantenere la pianta ferma e al centro.
- Lasciate 1-2 cm ed evitate di riempire del tutto il vaso.
- Completate il rinvaso mettendo un piccolo strato di corteccia che svolge la funzione importante di mantenere umido il terriccio ed di evitare la formazione di uno strato superficiale che non permette al terriccio di essere permeabile.
- Dopo aver sistemato la corteccia, innaffiate la pianta moderatamente in modo da inumidare tutto il nuovo terriccio.
- Rinvaso completato, adesso non resta solo che godervi la vostra meravigliosa pianta da fiore o da giardino.